Uno dei più grandi studi statistici mai condotti nella storia della letteratura medico-scientifica sul consumo alimentare è stato pubblicato nel 2017, e i suoi risultati decostruiscono il famigerato cliché "i grassi fanno male".
Più di 135.000 persone sono state seguite in 18 paesi in 5 continenti, per un periodo di più di sette anni in media. |
"In questo studio, il nostro obiettivo principale era valutare la correlazione tra grassi (totali, saturi e insaturi) e carboidrati con eventi di mortalità totale e malattie cardiovascolari. L'obiettivo secondario era quello di esaminare le correlazioni tra questi nutrienti con infarto miocardico, ictus, mortalità dovuta a malattie cardiovascolari e mortalità dovuta a malattie non-cardiovascolari."
Durante il periodo di follow-up, 5.796 decessi e 4.784 eventi cardiovascolari (come ictus e attacchi cardiaci) sono stati identificati tra la popolazione dello studio. Quando i ricercatori hanno separato i partecipanti in gruppi basati sull'assunzione di carboidrati, hanno scoperto che le persone che mangiavano più carboidrati avevano un rischio di morte del 28% più alto rispetto a quelli che consumavano la minore quantità di carboidrati.
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Quando, invece, la divisione è stata fatta in base alla quantità di grassi consumati, si è scoperto che le persone che mangiavano più grassi avevano un rischio di morire e di soffrire un ictus del 23% e del 18% in meno, rispettivamente, riguardo a quelli che mangiavano meno grasso. Effetti dell'assunzione di grassi sull'incidenza di malattie cardiovascolari? Sul rischio di infarto miocardico? Sul tasso di mortalità dovuta a malattia cardiovascolare? Non-significativi.
"In conclusione, abbiamo scoperto che un'assunzione elevata di carboidrati è stata associata ad un impatto negativo sulla mortalità totale, mentre i grassi, compresi i grassi saturi e gli acidi grassi insaturi, sono stati associati a un minor rischio di mortalità totale e di ictus. Le linee guida dietetiche globali dovrebbero essere riconsiderate alla luce della coerenza dei risultati del presente studio con i risultati delle meta-analisi di altri studi osservazionali e con i risultati di recenti studi randomizzati e controllati." (grassetto nostro)
La pubblicazione scientifica (in inglese) può essere consultata, per esteso, cliccando qui.